il tesoro nascosto
Mentre si occupavano del diserbo del terreno, la coppia, entrambi sulla cinquantina, ha messo le mani su ben 70 monete Tudor risalenti a più di 500 anni fa. Queste monete hanno un valore storico e monetario di circa 230.000 sterline (circa 260.000 euro) e saranno vendute all’asta da David Guest Numismatics a Zurigo, Svizzera, il prossimo 5 novembre.
Le monete più antiche appartengono al regno di Enrico VI (circa anni 1420), mentre quelle più recenti risalgono al periodo di Enrico VIII e sono datate al 1537. Particolarmente interessanti sono alcune monete che riportano le iniziali delle mogli di Enrico VIII, Caterina d’Aragona e Jane Seymour, un dettaglio che aggiunge ulteriore fascino a questa scoperta.
un lavoro attento
Dopo il ritrovamento iniziale nel 2020, la coppia ha subito dato l’avviso alle autorità competenti. All’interno del sito furono trovate inizialmente 64 monete d’oro e, grazie ad approfondite indagini archeologiche, ne sono state scoperte altre sei. Tutte le monete sono state controllate dal prestigioso British Museum, che ne ha confermato l’autenticità e il valore storico.
L’origine del tesoro resta avvolta nel mistero. Una possibilità è che sia stato sepolto da un ecclesiastico del vicino priorato di Christchurch durante la dissoluzione dei monasteri sotto Enrico VIII. Un’altra ipotesi vede il bottino come la refurtiva nascosta da un mercante dell’epoca, il cui valore, all’epoca, ammontava a 26 sterline – una cifra che bastava per comprare una casa.
i preparativi per l’asta
La scoperta e la prossima vendita hanno già scatenato grande entusiasmo tra potenziali acquirenti ed esperti senza intermediari. Dato che i trovatori sono anche i proprietari del terreno dove è stato rinvenuto il tesoro, non ci saranno complicazioni legate alla divisione dei proventi con altri. La coppia è davvero contenta all’idea della messa all’asta.
David Guest ha definito il tesoro “un fantastico esempio di storia numismatica”, lodando lo stato di conservazione delle monete: “Sono in condizioni davvero notevoli… era come se fossero appoggiate su una miniera d’oro”. Le sue parole evidenziano l’unicità e il valore di questa scoperta.
Questa ricognizione ci ricorda quanto ancora si possa scoprire sotto i nostri piedi e come ogni pezzo di storia ritrovato possa ampliare la nostra conoscenza del passato. Con l’avvicinarsi della data dell’asta, cresce l’attesa per vedere quale destino attenderà questo prezioso bottino Tudor e per osservare l’effetto che avrà sulla comunità di collezionisti e studiosi.