Dettagli del processo e condanna
Il tribunale ha riconosciuto la colpevolezza di quattro accusati per furto aggravato in banda organizzata. Le condanne vanno da 4 anni e 9 mesi a 11 anni, a seconda della gravità dell’accaduto. Tutti gli imputati, cittadini tedeschi, sono stati fermati otto mesi dopo il furto, nelle loro abitazioni nel nord-est della Germania. Tre dei quattro, di età compresa tra 44 e 52 anni, hanno subito la condanna per essersi introdotti nel museo d’arte celtica e romana di Manching, a nord di Monaco. Il quarto, invece, è stato condannato per reati analoghi.
Il furto al museo di Manching
La rapina è avvenuta il 22 novembre 2022 presso il museo d’arte celtica e romana di Manching. Sono state sottratte 483 monete d’oro risalenti al I secolo a.C., considerate la più grande scoperta di oro celtico del secolo scorso. Il valore commerciale dell’intera collezione viene stimato in circa 1.300.000 euro. Durante le indagini, però, non è stato possibile recuperare tutto il bottino: solo circa 500 grammi di monete, su un totale di circa 3,7 kg, sono stati ritrovati fusi in possesso di uno degli accusati.
Come hanno agito i ladri e le indagini
I responsabili hanno mostrato una notevole capacità di pianificazione: hanno tagliato le linee telefoniche e usato disturbatori per bloccare i segnali degli allarmi del museo. Durante il processo, gli accusati hanno optato per il silenzio.
Gli investigatori, dal canto loro, si sono affidati a tracce di DNA ritrovate su alcune apparecchiature lasciate sul luogo del furto per far luce sulla vicenda. Hanno anche messo in relazione questo furto con altri casi simili avvenuti in stazioni di servizio, edifici amministrativi e supermercati. Complessivamente, sono stati esaminati circa trenta casi analoghi.
Un patrimonio culturale insostituibile
La scomparsa delle monete celtiche rappresenta una perdita inestimabile per il patrimonio culturale europeo. Il tribunale ha definito questo bottino un “patrimonio culturale insostituibile”, ricordandoci quanto siano importanti storicamente gli oggetti rubati.
La sentenza del Tribunale di Ingolstadt non chiude soltanto un capitolo buio nella recente storia dei furti d’arte, ma vuole anche essere un segnale forte per proteggere il nostro patrimonio. Questo caso fa capire quanto la collaborazione internazionale sia utile nella lotta contro i reati che minacciano la nostra eredità e ci spinge a riflettere su come tutelare meglio questi tesori in futuro.